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Il processo di formazione della crosta oceanica

Abstract

La crosta oceanica è lo strato più esterno della terra sotto gli oceani. È separata dal mantello sottostante da una zona di transizione sismica chiamata Moho. Un’opinione molto diffusa è che la Moho rappresenti un cambiamento petrologico da rocce di tipo basaltico a un mantello composto principalmente da olivina e pirosseno. Secondo questo punto di vista, la crosta si forma da una segregazione costante di fusione basaltica, derivata dalla fusione parziale del mantello, in una camera magmatica crostale dove il raffreddamento e la cristallizzazione portano all’accrescimento stazionario delle placche in continua diffusione. C’è sufficiente disaccordo tra le previsioni di questa ipotesi e i dati geofisici marini per far dubitare della validità di questo processo di formazione. Almeno altri due processi sono più compatibili con i dati geofisici. In uno, la crosta si forma dall’iniezione episodica di picchi basaltici da un serbatoio del mantello e la Moho è un confine petrologico primario. Nell’altro, la crosta è trattata come uno strato limite meccanico in cui la contrazione termica provoca la fessurazione; in confronto, nel mantello la contrazione termica è accomodata dal flusso. La parte superiore della crosta è formata dall’estrusione e dall’intrusione episodica di fusione basaltica. La crosta inferiore è formata da una rapida alterazione idrotermale del mantello che può essere continuamente o episodicamente iniettato dal flusso viscoso a temperature inferiori alla temperatura di fusione.