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Dagli archivi: La storia di Irma in Dentro questo posto, non di esso

Ci sono donne che non sanno leggere, alcune che non hanno nemmeno imparato a fare la doccia. Entrano qui e vengono spogliate della loro dignità. Non possono nemmeno andare in bagno senza che il personale maschile guardi. Puoi abituarti così tanto alla perdita di dignità che i tuoi standard scompaiono.

Ma arrivano alcune donne che non si sono mai tolte i vestiti davanti ai loro mariti. Sono così sconvolte e imbarazzate che piangono. La cosa che mi rende più triste è che mi ritrovo a indurirmi, a dire loro cose come: “Perché piangi? Devo ricordare a me stessa di avere compassione. Solo perché io ci sono abituata non significa che qualcun altro lo sia.

È così triste vedere arrivare qui donne che davvero non sanno come affrontare la prigione. Non sono mai state fuori dalle loro case. Sono qui per cose ridicole: prendere decisioni sbagliate, aiutare qualcuno. Erano così ingenue e credulone che un’altra persona è riuscita ad abbindolarle. E sono incarcerati con persone che hanno commesso un omicidio. È come un’unica fossa. Tutti sono gettati nella stessa fossa.

Si vive costantemente sul filo del rasoio

Sono le due del mattino, come si è aperta questa porta? Anche adesso, quando le cose dovrebbero andare meglio, le guardie entrano abitualmente nelle nostre stanze e prendono le nostre cose. Molti di noi hanno materiale artistico e artigianale per fare cartoline, come cartoncini e pennarelli. Possiamo anche avere libri o altre piccole cose. Di routine le guardie vengono con i loro guanti e le loro borse, e prendono tutto. Hai tre coperte? Fidati, le porteranno via. Hai un cuscino fatto in casa cucito, ti porteranno via quello. Vivi costantemente sul filo del rasoio. A volte ho l’impressione che incastrino alcune donne. Sanno chi sta per fare una soffiata sul fatto che le hanno preso le sue cose, e la prendono di proposito di mira, solo perché lei perda la testa e loro la possano arrestare.