Vaccino contro il virus del Nilo occidentale
Il virus del Nilo occidentale (WNV), identificato per la prima volta in Africa negli anni ’30, si trasmette all’uomo principalmente attraverso le punture delle zanzare. Dalla sua comparsa negli Stati Uniti nel 1999, il WNV si è diffuso e stabilito in tutto il Nord America. Le statistiche indicano che la gravità del virus è aumentata nel tempo negli Stati Uniti; dei 5.674 casi segnalati nel 2012 agli U.S. Centers for Disease Control and Prevention, il 51% è stato classificato come neuroinvasivo, e quasi 300 persone sono morte a causa del virus. Il Texas ha riportato la più alta incidenza di WNV nel 2012, con 12.868 casi (33% di tutti i casi degli Stati Uniti).
Attraverso il lavoro innovativo della dottoressa Kristy Murray, è stato dimostrato che il virus del Nilo occidentale (WNV) può mantenere un’infezione cronica in alcuni esseri umani e causare una malattia renale cronica. Questa scoperta è in contraddizione con ciò che si pensava originariamente, poiché si è creduto in gran parte che, come molti altri membri di Flaviviridae, il virus viene eliminato dal sistema immunitario dopo un’infezione acuta.
La Scuola Nazionale di Medicina Tropicale ha ora iniziato lo sviluppo di un vaccino WNV terapeutico e sta collaborando con Hawaii Biotech per utilizzare il loro antigene WNV 80E per sviluppare un vaccino WNV terapeutico. Poiché un vaccino contro un’infezione virale cronica dovrà indurre una risposta cellulare adattativa, al contrario di una risposta umorale, l’attuale formulazione di WNV 80E dovrà essere modificata e ottimizzata per accogliere questo nuovo vaccino. Inoltre, saranno eseguiti studi di immunogenicità e di efficacia per testare le diverse vie e dosi del vaccino, nonché la formulazione ottimale.