Ora c’è una cosa come il Diet Whiskey
Il whiskey non è mai stato un drink per chi si preoccupa. I bevitori di whiskey non si preoccupano del ruvido e confortante bruciore di gola dell’alcol o dell’avanzato spettro di sapori in cui il liquore può rientrare, dal ricco caramello di un bourbon del Kentucky al portacenere di un sigaro di uno scotch Islay. Vogliono assaporare il loro spirito, non mascherarlo come una cattiva vodka dietro al succo di mirtillo e ai mixer a basso contenuto di zucchero.
Quindi è un po’ curioso che una nuova marca di whiskey voglia fare appello ai bevitori attenti alle calorie. Ma THINN Light Whiskey, prodotto a Genova, Ohio, sta facendo proprio questo.
L’azienda sostiene sul suo sito web che il suo spirito di firma è “fatto a mano da maestri distillatori usando rari metodi ‘small batch'” che ” il consumatore con solo la migliore esperienza sensoriale possibile, mantenendo basse le calorie”. L’azienda fa anche versioni alla cannella e al mirtillo del liquore chiaro a 70 gradi, che viene fornito in una bottiglia di vetro che presumibilmente pesa più di due libbre quando è vuota.
Ma torniamo al basso contenuto calorico. Come può THINN rendere il suo prodotto ipocalorico, come una versione whisky di Skinnygirl? L’azienda sostiene sul suo sito di usare la distillazione sottovuoto, che permette di distillare a temperature molto più basse degli alambicchi tradizionali. Ma questo non risponde alla domanda su come uno spirito distillato possa in qualche modo perdere il suo contenuto calorico, come una bistecca senza proteine o una patata senza carboidrati. Dopo tutto, è l’alcol stesso che porta le calorie. Le porzioni da un’oncia di whisky, gin, rum e vodka hanno tutte 64 calorie. (Un’inchiesta a THINN non è stata restituita al momento della stampa.)
In confronto, i prodotti di Skinnygirl mantengono le calorie con un contenuto alcolico ridotto. Una porzione da 1,5 once di Skinnygirl White Peach Margarita, per esempio, contiene solo 35,5 calorie, ma è solo 25,4 gradi. Come si chiede Aliza Kellerman di Vinepair, “Ce lo vedete un fanatico del whisky che dice: ‘Vorrei che questo bourbon fosse in versione dietetica’?”
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