Articles

Anna Tuthill Symmes Harrison

Naviga questa sezione

Anna Tuthill Symmes Harrison, moglie del presidente William Henry Harrison e nonna del presidente Benjamin Harrison, fu First Lady durante il mandato di un mese del marito nel 1841, detenendo il titolo per la più breve durata. Fu la prima First Lady ad essere vedova mentre deteneva il titolo.

Anna Harrison era troppo malata per viaggiare quando suo marito partì dall’Ohio nel 1841 per la sua inaugurazione. Era un viaggio lungo e difficile anche con il battello a vapore e la ferrovia, con il tempo di febbraio incerto nel migliore dei casi, e lei all’età di 65 anni conosceva bene i rigori dei viaggi di frontiera.

Quando era una ragazza di 19 anni, portando bei vestiti e maniere delicate, andò in Ohio con suo padre, il giudice John Cleves Symmes, che aveva preso la terra per stabilirsi sulla “curva nord” del fiume Ohio. Era cresciuta come una giovane donna dell’Est, completando la sua educazione in un collegio a New York City.

Un matrimonio clandestino il 25 novembre 1795, unì Anna Symmes e il tenente William Henry Harrison, un soldato esperto a 22 anni. Sebbene il giovane provenisse da una delle migliori famiglie della Virginia, il giudice Symmes non voleva che sua figlia affrontasse la dura vita dei forti di frontiera; ma alla fine, vedendo la sua felicità, accettò la sua scelta.

Anche se Harrison ottenne la fama di combattente indiano ed eroe della guerra del 1812, trascorse gran parte della sua vita in una carriera civile. Il suo servizio al Congresso come delegato territoriale dell’Ohio diede ad Anna e ai loro due figli la possibilità di visitare la sua famiglia a Berkeley, la loro piantagione sul fiume James. Il suo terzo figlio nacque durante quel viaggio, a Richmond nel settembre 1800. La nomina di Harrison a governatore del Territorio dell’Indiana li portò ancora più lontano nella natura selvaggia; egli costruì una bella casa a Vincennes che mescolava fortezza e villa di piantagione. Ad Anna nacquero altri cinque figli.

Di fronte alla guerra del 1812, la famiglia andò alla fattoria di North Bend. Prima che la pace fosse assicurata, aveva partorito altri due figli. Lì, alla notizia della schiacciante vittoria elettorale del marito nel 1840, l’amante della casa Anna disse semplicemente: “Vorrei che gli amici di mio marito lo avessero lasciato dov’è, felice e contento in pensione.”

Quando lei decise di non andare a Washington con lui, il presidente eletto chiese a sua nuora Jane Irwin Harrison, vedova del suo omonimo figlio, di accompagnarlo e di fare da padrona di casa fino al proposto arrivo di Anna a maggio. Una mezza dozzina di altri parenti andarono volentieri con loro. Il 4 aprile, esattamente un mese dopo il suo insediamento, lui morì, così Anna non fece mai il viaggio. Aveva già iniziato a fare le valigie quando seppe della sua perdita.

Accettando il dolore con ammirevole dignità, rimase nella sua casa di North Bend fino a quando la casa non andò a fuoco nel 1858; visse nelle vicinanze con il suo ultimo figlio sopravvissuto, John Scott Harrison, fino alla sua morte nel febbraio 1864 all’età di 88 anni.