Nella mitologia greca, Achille era il più grande eroe della guerra di Troia e il personaggio centrale del poema epico Iliade di Omero. Sebbene manchino prove completamente affidabili, la maggior parte degli studiosi datano la guerra di Troia al 12° o 13° secolo avanti Cristo, e l’epopea di Omero al 7° o 8° secolo avanti Cristo. Achille è menzionato anche in frammenti di altri poemi antichi, ma non è certo se fosse un tipo reale o solo una rappresentazione simbolica di ideali eroici. La storia dice che Achille era il figlio della ninfa marina Teti e del mortale Peleo, re dei Mirmidoni in Tessaglia. Achille si unì agli eserciti greci a Troia e divenne famoso per la sua abilità sul campo di battaglia. L’Iliade di Omero mette in evidenza l’ira non comune di Achille, prima verso il re greco Agamennone, poi verso Ettore di Troia. Un’aggiunta successiva è la storia familiare del tallone di Achille: Teti cercò di rendere immortale il suo giovane figlio immergendolo nel fiume Stige, ma il punto in cui teneva il tallone rimase asciutto e divenne il punto vulnerabile in cui Achille ricevette la sua ferita mortale (per mano del fratello di Ettore, Paride, che aveva l’aiuto del dio Apollo).