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Xenon Anesthesia: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials

Background: L’anestesia allo xeno è stata studiata per decenni. Tuttavia, nessuna meta-analisi di studi controllati randomizzati (RCT) sull’anestesia allo xeno è stata condotta. Lo scopo di questo studio è stato quello di rivedere sistematicamente tutte le prove disponibili da RCT che confrontano lo xeno e altri anestetici inalati e IV sugli esiti anestetici. La nostra meta-analisi ha cercato di quantificare gli effetti dell’anestesia allo xeno sugli esiti clinici in relazione agli altri anestetici.

Metodi: Abbiamo trovato 43 RCT da PubMed, MEDLINE, CENTRAL, EMBASE e CINAHL (fino a gennaio 2015). Un totale di 31 studi che confrontano lo xeno (841 pazienti) con altri agenti inalatori (836 pazienti) e 12 studi che confrontano lo xeno (373 pazienti) con il propofol (360 pazienti) sono stati trovati. Abbiamo valutato i risultati clinici, come l’emodinamica intraoperatoria, l’emergenza e la nausea e il vomito post-operatori (PONV).

Risultati: I pazienti sottoposti ad anestesia con xeno avevano una frequenza cardiaca più bassa e una pressione arteriosa media (MAP) più alta intraoperatoria rispetto a quelli sottoposti ad anestesia volatile (differenza media = -6 min-¹ ; differenza media = 9 mm Hg ) e anestesia con propofol (differenza media = -10 min-¹ ; differenza media = 7 mm Hg ). Rispetto al basale, la MAP intraoperatoria è rimasta relativamente stabile (cambiamento < 5,5%, 99% CI entro ±20% del basale) in anestesia allo xeno, ma la MAP è diminuita di ≥15% in anestesia volatile (differenza media = -17 mm Hg, variazione percentuale = -17,5%) e propofol (differenza media = -14 mm Hg, variazione percentuale = -15,0%). I pazienti hanno avuto un’emergenza più veloce dallo xeno che dall’anestesia volatile: apertura degli occhi (rispetto a tutti gli agenti volatili: media 4 vs 7 minuti, variazione percentuale = -49.8% ), estubazione tracheale (rispetto a tutti gli agenti volatili: media 4 vs 8 minuti variazione percentuale = -44.6% ), orientamento (contro sevoflurano: media 5 vs 10 minuti, variazione percentuale = -45,1% ), conto alla rovescia (contro sevoflurano: media 6 vs 10 minuti, variazione percentuale = -41,7% ; contro isoflurano: media 6 vs 14 minuti, variazione percentuale = -57,7% ), e reazione su richiesta (contro sevoflurano: media 4 vs 8 minuti, variazione percentuale = -53,2% ). Tuttavia, l’anestesia allo xeno ha aumentato i rischi di PONV (incidenza 34,4% vs 19,9%; rapporto di rischio = 1,72, differenza di rischio = 0,19 ).

Conclusioni: L’anestesia allo xeno fornisce una pressione sanguigna intraoperatoria relativamente più stabile, una frequenza cardiaca più bassa e un’emergenza più rapida dall’anestesia rispetto all’anestesia volatile e al propofol. Tuttavia, lo xeno è associato a una maggiore incidenza di PONV.