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Venus Express-La prima missione europea su Venere

Venus Express è la prima missione europea sul pianeta Venere. La missione mira a un’indagine completa dell’atmosfera di Venere e dell’ambiente del plasma e affronterà alcuni importanti aspetti della fisica della superficie dall’orbita. In particolare, Venus Express si concentrerà sulla struttura, la composizione e la dinamica dell’atmosfera di Venere, i processi di fuga e l’interazione dell’atmosfera con il vento solare e così da fornire risposte alle molte domande che rimangono ancora senza risposta in questi campi. Venus Express permetterà una svolta nella scienza di Venere dopo un lungo periodo di silenzio dal periodo di intensa esplorazione negli anni ’70 e ’80.

Il carico utile consiste di sette strumenti. Cinque di essi sono stati ereditati dai progetti Mars Express e Rosetta, mentre due strumenti sono stati progettati e costruiti appositamente per Venus Express. La suite di spettrometri e strumenti di imaging, insieme all’esperimento di radio-scienza e al pacchetto di plasma costituiscono un carico utile ottimizzato in grado di affrontare gli obiettivi della missione con sufficiente profondità. Molti degli strumenti faranno un uso specifico delle finestre spettrali a lunghezze d’onda infrarosse per studiare l’atmosfera in tre dimensioni. La navicella è basata sul progetto di Mars Express con piccole modifiche necessarie principalmente per far fronte all’ambiente termico intorno a Venere, e quindi una missione molto conveniente è stata realizzata in un tempo eccezionalmente breve.

La navicella è stata lanciata il 9 novembre 2005 da Baikonur, Kazakistan, da un vettore russo Soyuz-Fregat ed è arrivata su Venere l’11 aprile 2006. Venus Express effettuerà osservazioni del pianeta da un’orbita polare altamente ellittica con un periodo di 24 ore. In 3 anni terrestri (4 giorni siderali di Venere) di operazioni, restituirà circa 2 Tbit di dati scientifici.

Le telecomunicazioni con la Terra sono effettuate dalla nuova stazione di terra dell’ESA a Cebreros, Spagna, mentre una stazione di terra quasi identica a New Norcia, Australia, supporta le indagini radio-scientifiche.