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Robert Downey Jr.

BIOGRAFIA DI ROBERT DOWNEY JR.

Nato a Manhattan nel 1965, Robert John Downey Jr. è figlio d’arte di Robert Downey Sr., regista indipendente che lo inizia al cinema nel suo film Pound del 1970, e un anno dopo alla marijuana. Dopo il divorzio dei genitori nel 1978 e fino al 1980 suo padre rimane il legame principale col mondo dello spettacolo, mentre prende lezioni di danza classica già a dieci anni. A 17 anni lascia il liceo per trasferirsi a New York e perseguire professionalmente la recitazione, specialmente a teatro, mettendosi comunque anche in gioco nel cinema.
Nonostante un inciampo con un Saturday Night Live che licenzia lui e i colleghi dopo poche puntate, per scarsi ascolti, Robert riesce ad apparire come bullo in La donna esplosiva (1985) di John Hughes e poi è un “artista del rimorchio” nel suo primo ruolo da protagonista, Ehi…ci stai? (1987), al fianco del mito degli anni Ottanta, Molly Ringwald. La grande attenzione sulle storie di giovani in questo periodo viene abitata da Robert in più registri, dal drammatico Al di là di tutti i limiti (1987) al teen-movie La grande promessa (1988), dove recita anche una giovanissima Uma Thurman.

Già in questi anni la dipendenza dalle droghe mette a repentaglio le sue relazioni interpersonali, tra cui quella con Sarah Jessica Parker prima e con la prima moglie Deborah Falconer, che lo sposa nel 1992 ma lo lascia nel 2001, esasperata dalle sue condizioni di salute degenerate: questo nonostante siano gli anni di un trionfo che pare a portata di mano.
Air America (1990) di Roger Spottiswoode lo vede per esempio al fianco di Mel Gibson, che diventa suo grande amico e gli garantirebbe un ingresso nei blockbuster. Nel 1992, diretto da Richard Attenborough, porta sullo schermo la vita di Charlie Chaplin in Charlot, che gli frutta una nomination all’Oscar come migliore protagonista. Nel 1993 è nel cast corale di America oggi di Robert Altman, mentre nel 1994 è il giornalista Wayne Gale in Assassini Nati – Natural Born Killers di Oliver Stone.

Eppure dal 1996 i processi e i ricoveri per abuso o possesso di sostanze stupefacenti si susseguono senza sosta. Downey Jr. rischia seriamente di non rialzarsi più quando persino gli autori della serie Ally McBeal, rinforzata negli ascolti dalla sua presenza tra il 2000 e il 2001, lo estromettono dal ciclo, temendo una sua incarcerazione prolungata. Un vero smacco, tenendo presente il Golden Globe che la parte di Larry Paul gli regala.
Quando sua moglie lo lascia minacciando di non fargli più vedere il figlio Indio, Robert riprende con fatica in mano le redini della sua vita, grazie all’aiuto concreto di Mel Gibson, che paga l’assicurazione per averlo come protagonista del musical The Singing Detective (2003), che sta producendo. E’ un lento ma deciso ritorno a ruoli sempre più incisivi, dopo anni di parti da comprimario, le uniche che riusciva a strappare a produzioni scettiche sulle sue capacità di rimanere sobrio. Il dinamico Kiss Kiss Bang Bang (2005) lo vede in forma in coppia con Val Kilmer, e incornicia con la sua interpretazione Guida per riconoscere i tuoi santi (2006), che peraltro coproduce. E’ anche il periodo in cui comincia a bilanciare la propria eccentricità con le sue grandi capacità attoriali: sono sopra le righe A Scanner Darkly e Fur, entrambi del 2006, mentre controlla i gigionismi in Zodiac (2007) e Charlie Bartlett (2008).

Nel 2008 conferma il suo come uno dei casi più rari a Hollywood: i successi di Tropic Thunder e soprattutto Iron Man lo spingono in alto nella classifica delle star-calamita al botteghino (che non era mai stato), qualcosa che difficilmente gli scettici potevano immaginare, dopo il suo periodo di tentata autodistruzione. Per il buffo ruolo di un attore maniacale in Tropic Thunder ottiene anche la sua seconda nomination all’Oscar, come non protagonista. Gli stratosferici successi dei seguiti di Iron Man, per non parlare dell’evento The Avengers (2012), confermano questo momento felice, mentre il suo modernizzato ritratto del detective di Conan Doyle in Sherlock Holmes e Sherlock Holmes – Gioco di ombre (2009 e 2011, di Guy Ritchie) fanno concorrenza, in territorio blockbuster, alla parallela e diversa rilettura televisiva interpretata da Benedict Cumberbatch. Lo conferma anche il Golden Globe vinto con il primo capitolo.

The Judge (2014), che ha interpretato con un grande del cinema americano come Robert Duvall, è stato anche il primo lavoro della sua casa di produzione, la Team Downey, cofondata e gestita insieme alla donna che lui stesso identifica come l’àncora dopo la crisi: la sua seconda moglie Susan. Nel 2015 torna sugli schermi come Tony Stark in Avengers: Age of Ultron.
Nel 2016 è di nuovo Tony Stark/Iron Man in Captain America: Civil War dei fratelli Russo e sarà questo il ruolo che manterrà per i film successivi, i cinecomic Spider-Man: Homecoming (2017), nel quale è una sorta di mentore per un giovanissimo Peter Parker, Avengers: Infinity War (2018), dove insieme agli altri Vendicatori tenta di arrestare la minaccia di Thanos, e Avengers: Endgame (2019), capitolo conclusivo della Saga dell’Infinito della Marvel.