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Rischi e segnali d’allarme

I fattori che contribuiscono all’insorgenza di un disturbo alimentare sono complessi. Non è stata identificata una singola causa dei disturbi alimentari, ma i fattori di rischio noti che contribuiscono alla loro comparsa includono:

Vulnerabilità genetica

C’è una forte evidenza che i disturbi alimentari hanno una base genetica.

I geni che sono maggiormente implicati nella trasmissione dei disturbi alimentari si trovano nei sistemi biologici che riguardano l’assunzione di cibo, l’appetito, il metabolismo, l’umore e le risposte di ricompensa e piacere. È stato dimostrato che questa influenza genetica non è semplicemente dovuta all’ereditarietà di un singolo gene, ma risulta da un’interazione molto più complicata tra molti geni e possibilmente anche da fattori genetici non ereditati.

Le cause biologiche dei disturbi alimentari non sono ben comprese. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la maggior parte degli studi sono condotti durante la fase acuta o di recupero di un disturbo alimentare. In questo momento, ci sono cambiamenti fisiologici che si verificano nella persona come risultato dei loro comportamenti di disturbo alimentare che possono influenzare i risultati degli studi. Gli studi condotti all’inizio di un disturbo alimentare potrebbero mostrare risultati diversi.

Fattori psicologici

La ricerca sull’Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa ha identificato una serie di tratti di personalità che possono essere presenti prima, durante e dopo il recupero da un disturbo alimentare.

Questi includono:

  • Perfezionismo
  • Ossessività-compulsività
  • Neuroticismo
  • Emotività negativa
  • Evitare le ferite
  • Bassa autostima
  • Corestima
  • Tratti associati al disturbo evitante di personalità

Tratti di personalità aggiuntivi specifici possono essere associati ad ogni tipo di disturbo alimentare. È anche importante includere che la fame prolungata induce cambiamenti nella cognizione, nel comportamento e nelle caratteristiche interpersonali. Può quindi essere difficile discernere le cause psicologiche dagli effetti psicologici dei disturbi alimentari.

Influenze socio-culturali

Le prove mostrano che le influenze socio-culturali giocano un ruolo nello sviluppo dei disturbi alimentari, in particolare tra le persone che interiorizzano l’ideale di bellezza occidentale della magrezza. Le immagini comunicate attraverso i mass media come la televisione, le riviste e la pubblicità sono irrealistiche, aerografate e alterate per raggiungere un’immagine culturalmente percepita di “perfezione” che in realtà non esiste.

Le immagini più predominanti nella nostra cultura odierna suggeriscono che la bellezza è equiparata alla magrezza per le donne e a un corpo magro e muscoloso per gli uomini. Le persone che interiorizzano questo “ideale di magrezza” hanno un rischio maggiore di sviluppare un’insoddisfazione corporea che può portare a comportamenti di disturbo alimentare.

Come la maggior parte delle altre malattie psichiatriche e condizioni di salute, una combinazione di diversi fattori può aumentare la probabilità che una persona sperimenti un disturbo alimentare ad un certo punto della sua vita.

Fattori di rischio modificabili

È possibile cambiare alcuni fattori di rischio socio-culturali, psicologici e ambientali. I fattori di rischio modificabili per i disturbi alimentari sono identificati come:

Bassa autostima

La bassa autostima è stata identificata da molti studi di ricerca come un fattore di rischio generale per lo sviluppo di disturbi alimentari. Una forte autostima è stata descritta come essenziale per il benessere psicologico e per rafforzare la capacità di resistere alle pressioni culturali.

Insoddisfazione corporea

Una cattiva immagine corporea può contribuire a compromettere la salute mentale e fisica, una minore funzionalità sociale e scelte di vita sbagliate. L’insoddisfazione corporea, l’esperienza di sentimenti di vergogna, tristezza o rabbia associati al corpo, può portare a comportamenti estremi di controllo del peso ed è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari.

L’insoddisfazione corporea è anche collegata alla depressione e alla bassa autostima ed è stata trovata diffusa nelle ragazze e ragazzi adolescenti in Australia.

Interiorizzazione dell’ideale socio-culturale della magrezza

Le persone che interiorizzano e adottano l’ideale di bellezza occidentale della magrezza come standard personale hanno un rischio maggiore di sviluppare un disturbo alimentare.

Comportamenti di perdita di peso estremi

Mangiare in modo disordinato

Il mangiare in modo disordinato è il singolo indicatore più importante di inizio di un disturbo alimentare. L’alimentazione disordinata è un modello alimentare disturbato che può includere il digiuno e il salto dei pasti, l’eliminazione di gruppi di alimenti, una dieta restrittiva accompagnata da abbuffate ed esercizio fisico eccessivo. L’alimentazione disordinata può anche includere comportamenti di epurazione come l’abuso di lassativi e il vomito autoindotto.

L’alimentazione disordinata può provocare una significativa compromissione mentale, fisica e sociale ed è associata non solo a disturbi alimentari ma anche a problemi di salute come depressione, ansia, problemi nutrizionali e metabolici e aumento di peso.

Dieta

Mentre cambiamenti moderati nella dieta e nell’esercizio fisico hanno dimostrato di essere sicuri, conseguenze mentali e fisiche significative possono verificarsi con pratiche di dieta estreme o malsane.

La dieta è associata allo sviluppo di disturbi alimentari. È anche associata ad altri problemi di salute tra cui depressione, ansia, problemi nutrizionali e metabolici e, contrariamente alle aspettative, ad un aumento di peso.

Dieta e adolescenti a rischio

La pubertà è un periodo di grande cambiamento biologico, fisico e psicologico. Gli adolescenti sono spesso vulnerabili alle pressioni della società e possono spesso sentirsi insicuri e coscienti di sé, fattori che aumentano il rischio di impegnarsi in un comportamento estremo a dieta.

L’atto di iniziare qualsiasi dieta aumenta il rischio di disturbi alimentari nelle ragazze e nei ragazzi adolescenti. La ricerca mostra che i giovani che si impegnano in pratiche dietetiche malsane hanno quasi tre volte più probabilità dei loro coetanei che seguono una dieta sana di ottenere un punteggio elevato nelle misure che valutano il rischio di suicidio.

Studi in Australia e Nuova Zelanda hanno trovato:

  • Circa la metà delle ragazze adolescenti ha cercato di perdere peso e pratica comportamenti estremi di perdita di peso come il digiuno, il vomito autoindotto e il fumo
  • Anche il 75% delle ragazze delle scuole superiori si sente grassa o vuole perdere peso
  • Le giovani che sono a dieta moderatamente hanno sei volte più probabilità di sviluppare un disturbo alimentare; coloro che sono a dieta severa hanno un rischio 18 volte maggiore
  • Tra le ragazze che si sono messe a dieta, il rischio di obesità è maggiore rispetto a chi non è a dieta

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