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ReviewWhy is obesity such a problem in the 21st century? L’intersezione di cibo appetibile, spunti e percorsi di ricompensa, stress e cognizione

I cambiamenti nella composizione del cibo e la disponibilità hanno contribuito al drammatico aumento dell’obesità negli ultimi 30-40 anni nei paesi sviluppati e, sempre più, nei paesi in via di sviluppo. Il cervello gioca un ruolo critico nella regolazione dell’equilibrio energetico. Alcuni studi sull’uomo hanno dimostrato una maggiore preferenza per cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri nelle persone che riportano una maggiore esposizione allo stress. Abbiamo esaminato i cambiamenti neurochimici nel cervello in modelli di roditori durante lo sviluppo dell’obesità, compreso l’impatto dell’obesità sulla cognizione, il neurocircuito di ricompensa e la risposta allo stress. Utilizzando alimenti da supermercato ad alto contenuto di grassi e zuccheri, abbiamo dimostrato che una tale dieta porta a cambiamenti nei neurotrasmettitori coinvolti nella valutazione edonica degli alimenti, indicativi di una capacità di dipendenza degli alimenti ad alto contenuto di grassi e/o zuccheri. È importante notare che il ritiro della dieta appetibile ha portato a una risposta simile allo stress. Inoltre, l’accesso a questa dieta appetibile ha attenuato gli effetti fisiologici dello stress acuto (costrizione), indicando che potrebbe agire come un cibo di conforto. In studi più cronici, la dieta ha anche attenuato il comportamento simile all’ansia nei ratti esposti allo stress (separazione materna) all’inizio della vita, ma questi ratti possono subire un danno metabolico maggiore rispetto ai ratti esposti al fattore di stress all’inizio della vita ma non forniti della dieta palatabile.

Impairments nella funzione cognitiva sono stati associati all’obesità sia nelle persone che nei roditori. Tuttavia, appena 1 settimana di esposizione a una dieta ad alto contenuto di grassi e zuccheri ha selettivamente compromesso la memoria di riconoscimento dei luoghi ma non degli oggetti nel ratto. L’eccesso di zucchero da solo ha avuto effetti simili, ed entrambe le diete sono state collegate ad un aumento dei marcatori infiammatori nell’ippocampo, una regione critica coinvolta nella memoria. Cambiamenti infiammatori legati all’obesità sono stati trovati nel cervello umano. Il lavoro in corso esamina gli interventi per prevenire o invertire i danni cognitivi indotti dalla dieta. Questi dati hanno implicazioni per ridurre al minimo i danni causati da un’alimentazione malsana.