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La storia dietro: “Seven Nation Army” di The White Stripes

Seven Nation Army è una canzone del duo blues-rock americano The White Stripes. La canzone è stata il singolo principale del quarto album Elephant, uscito nel 2003. La canzone ha ottenuto il primo posto nella classifica Modern Rock Tracks per tre settimane consecutive ed è stata la terza canzone rock più venduta del decennio. Successivamente vinse anche il Grammy Award per la migliore canzone rock.

Sfondo/Testo

Il titolo della canzone deriva dall’infanzia di Jack White, quando pensava che l’Esercito della Salvezza (movimento cristiano protestante e organizzazione internazionale di beneficenza) che visitava si chiamasse in realtà Seven Nation Army.

Il testo della canzone stessa parla di come il duo affronta la crescente popolarità e le cose negative che derivano dall’essere in una popolare rock band. Racconta la storia di un protagonista che arriva nella sua città dove tutti i suoi conoscenti parlano alle sue spalle e spettegolano su di lui. White ha dichiarato: “Si sente così male che deve lasciare la città, ma si sente così solo che ritorna. La canzone parla di pettegolezzi. Riguarda me, Meg e le persone che stiamo frequentando.”

Processo di scrittura/registrazione

Il riff che White ha ideato, era inizialmente riservato nel caso in cui avesse ricevuto un’offerta per fare una canzone di James Bond. Più tardi decise che questa offerta non sarebbe mai arrivata, così decise di usare il riff nel prossimo album che stava registrando con Meg White. Su una nota correlata, Jack finì per fare una sigla di James Bond con Alicia Keys nel 2008 per il film Quantum of Solace con la canzone “Another Way to Die”.

White decise in seguito di trasformare il riff in una linea di basso, usando un pedale effetto che imposta tutte le note da suonare un’ottava più in basso di una chitarra (la stessa di un basso), con la sua chitarra semi acustica Kay Hollowbody degli anni ’50. Jack ha anche dichiarato che voleva scrivere questa canzone senza avere un ritornello ma solo un ponte, un assolo e dei versi. La canzone è stata registrata, mixata e masterizzata nei Toe Rag Studios di Londra senza l’aiuto del computer, cosa tradizionale per White, perché sostiene che la tecnologia distrugge il suo processo creativo e lavorativo.

Video musicale

Il video musicale è stato diretto da Alex e Martin, un duo di regia musicale che ha lavorato anche con gli U2. Il video dà l’impressione che l’intero video sia filmato come una ripresa continua attraverso un tunnel caleidoscopico. L’intero video è girato solo in bianco, nero e rosso, con triangoli tra Jack e Meg che suonano la canzone. Il video si costruisce in seguito con un elefante e scheletri in marcia (rifacendosi al nome dell’album), e poi con la velocità e l’intensità i triangoli si muovono verso lo spettatore.