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I tacchini vengono dalla Turchia? Una lezione di storia del Ringraziamento

Chi è venuto prima, l’uccello o il paese?

In effetti, in quasi tutte le lingue, il nome di questo uccello è il risultato di errori geografici e pigrizia verbale, un’eredità del caos e della confusione che ha accompagnato l’era iniziale della globalizzazione.

Il primo uso di “turkey” in inglese, secondo l’Oxford English Dictionary, fu nel 1541, con la parola “turkeycocke”. Questo probabilmente non si riferiva all’uccello che innumerevoli americani mangeranno questa settimana, ma a qualcosa come una faraona o un pavone, o forse a qualsiasi uccello esotico importato in Europa dall’Oriente. Gli europei generalmente acquistavano questi uccelli dai commercianti turchi di Costantinopoli, e quindi lo vedevano come un gallo, o una gallina, proveniente dalla terra dei turchi.

Presto, scese la confusione: quando i colonialisti inglesi si stabilirono nel Nuovo Mondo, la grande selvaggina commestibile proveniente dalle Americhe divenne sempre più popolare in Europa. In qualche modo, a questi uccelli diversi che arrivavano da luoghi molto diversi fu dato lo stesso nome. All’inizio del 17° secolo, la versione abbreviata di questo nome, “tacchino”, si applicava principalmente al “gobbler” dell’ovest.

Quindi, gli europei chiamarono accidentalmente un uccello americano con il nome di un popolo che viveva nella direzione opposta, il che può essere giusto, dato che quel popolo fece un errore simile. Non c’erano tacchini nativi della Turchia, così i turchi chiamarono l’uccello “hindi”, forse pensando che fosse venuto dall’India — Hindustan in turco.

Questo potrebbe anche essere stato perché, nella Costantinopoli del XVII e XVIII secolo, parlare francese era popolare tra la crème de la crème colta della città. In francese, questo uccello era originariamente chiamato poulet d’Inde, o “pollo dell’India”, e poi abbreviato in dinde. L’errore francese potrebbe essere stato il risultato dell’errata convinzione europea dell’epoca che le Americhe fossero “le Indie”.

E allora come chiamano questo uccello gli indiani? L’India era anche la patria di zero tacchini. Ma è la patria di più di cento lingue, e in molte di esse il tacchino è chiamato piru, o peru, che, sorpresa sorpresa, è il risultato di un altro errore geografico. I portoghesi diedero questo nome all’uccello perché, a quanto pare, iniziò a comparire sulle loro tavole proprio nel periodo in cui i loro famosi marinai di successo conquistarono il Perù.

Non finisce qui: i cambogiani chiamarono questo uccello come i francesi, mentre i malesi lo chiamarono come gli olandesi, che a loro volta lo chiamarono come una singola città portuale indiana.

In fondo, nessuno sembra aver saputo, o preoccupato, da dove questo uccello fosse venuto. Se l’avessimo capito allora, oggi potremmo conoscere il tacchino come “americkey”, o “rickey” in breve. Ma in quella prima era incrociata di commercio globale, tutti hanno fatto casino. E in inglese, ora la lingua franca del mondo, il nome del paese e l’uccello che non ha mai conosciuto finirono per essere la stessa cosa.

Così oggi, in Turchia, molti godranno di un uccello americano, chiamato accidentalmente dall’India, forse dai francesi. Mentre gli americani mangeranno un uccello che gli inglesi hanno pigramente chiamato come i turchi.

Gobble gobble.