Hackaday
Se sai qualcosa su come si fanno i film, allora probabilmente hai già sentito parlare del “green screen”. La tecnica è anche conosciuta come chroma key compositing, ed è generalmente usata per unire due immagini o video in base alle tonalità di colore. Di solito si vede un attore ripreso davanti a uno sfondo verde. Usando un software di editing video, l’editor può poi sostituire quello specifico colore verde con un altro clip video. Questo fa sembrare che l’attore sia in un ambiente completamente diverso.
Non è una sorpresa che con i computer, questo sia un compito molto semplice. Qualsiasi software di editing video di base includerà una funzione chroma key, ma vi siete mai chiesti come questo veniva realizzato prima che i computer lo rendessero così semplice? ha pubblicato un video per spiegare esattamente questo.
Nei primi giorni del cinema, lo studio poteva filmare l’attore su uno sfondo completamente nero. Poi, copiavano il film più e più volte usando contrasti sempre più alti fino ad ottenere uno sfondo nero e una silhouette bianca dell’attore. Questa pellicola potrebbe essere usata come matte. Lavorando con una stampante ottica, lo studio poteva allora effettuare una doppia esposizione per combinare la pellicola dello sfondo con quella dell’attore. Potete immaginare che questo era un processo molto più macchinoso che fare qualche clic con il mouse.
Per l’effetto green screen, gli studios potevano effettivamente utilizzare dei filtri ottici specializzati. Potevano applicare un filtro che avrebbe ignorato una specifica lunghezza d’onda del colore verde. Poi potrebbero filmare l’attore usando quel filtro. Il matte risultante potrebbe poi essere combinato con le riprese dell’attore e lo sfondo utilizzando la stampante ottica. È molto simile al vecchio stile con lo sfondo nero.
Il video analogico elettronico ha alcuni altri trucchi interessanti per eseguire lo stesso effetto di base. spiega che il segnale analogico conteneva informazioni sui vari colori che dovevano essere visualizzati sullo schermo. Furono costruiti circuiti elettronici che potevano controllare un colore specifico (verde) e sostituire il segnale con uno del video di fondo. Gli studios arrivavano persino a registrare simultaneamente sia l’attore che un modello, usando due telecamere collegate meccanicamente per fare gli stessi movimenti. I segnali potevano poi essere fatti passare attraverso questo circuito speciale e l’immagine combinata veniva registrata tutta simultaneamente.
Ci sono alcuni altri esempi nel video, e gli effetti che usa per descrivere queste vecchie tecniche aiutano molto a capire i concetti. È pazzesco pensare a quanto possa essere complicato questo processo, quando al giorno d’oggi lo possiamo fare in pochi minuti con i computer che abbiamo già nelle nostre case.
Si tratta di un’operazione molto complessa.