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Cosa mangiavano i gladiatori?

I gladiatori sono un vero e proprio mito dell’antica Roma, sono arrivate testimonianze molto dettagliate della loro vita, negli ultimi anni, in particolare, il mondo del cinema e della televisione ci hanno fatto appassionare a questi uomini dalla grande forza fisica che si sono messi in gioco per il riscatto sociale.

C’erano due tipi di gladiatori, prigionieri di guerra, schiavi e condannati che una sentenza costringeva a combattere nell’arena, di solito, combattimento con la spada senza specifico addestramento precedente, che significava morte violenta certa.

Poi c’erano i gladiatori professionisti, che ottenevano un adeguato addestramento, esercizio, combattendo prima con fantocci, poi con armi finte e sono dopo un adeguato addestramento con armi vere, che potevano attraverso il combattimento dimostrare la loro capacità di reintegrarsi socialmente.

Non sappiamo se questi ultimi erano gladiatori per loro scelta ma la maggior parte degli uomini che non avevano nulla da perdere.

Ci sono varie pubblicazioni storiche sul fenomeno dei gladiatori romani mentre il recupero di resti umani di gladiatori è estremamente rara. Presunti lottatori sono stati trovati solo in alcuni siti di scavo: Pompei in Italia, Eboracum (York, Regno Unito) Augusta Treverorum (Trier, Germania) e Patrensis (Patrasso, Grecia).

Nel 1993 durante uno scavo in Turchia a Efeso un gruppo di ricercatori si è imbattuto in un vero e proprio cimitero di gladiatori del II – III secolo a.C., la maggior parte delle persone di questo sito erano state sottoposte a traumi, il modello dei traumi era compatibile con la regolamentazione dei combattimenti dei gladiatori, quindi si è voluto verificare se fosse possibile anche considerando la perfetta conservazione delle loro ossa.

Le fonti storiche riportano che la popolazione romana era altamente stratificata e ogni gruppo di popolazione aveva una dieta diversa. I testi storici ci parlano di una dieta specifica chiamata Saginaw gladiatoria per i gladiatori che comprendeva orzo e fagioli, infatti i gladiatori erano chiamati con il nome di hordearii (mangiatori di orzo).

Lo studio si propone di verificare se la dieta dei gladiatori era diversa da quella degli altri abitanti di Efeso. Usando la spettroscopia, sono stati esaminati i rapporti isotopici stabili (carbonio, azoto e zolfo) nel collagene delle ossa, insieme alla proporzione di stronzio di calcio nelle ossa.

L’analisi ha mostrato che tutti gli individui mangiavano piante come grano, orzo, miglio e legumi.

L’orzo è sempre stato il cereale più usato dai greci e dai romani, cresceva a tutte le latitudini, era facile da conservare e trasportare, il grano si è affermato più tardi, in quanto più ricco di glutine era più adatto ad una panificazione.

L’uso del miglio invece era diffuso per l’alimentazione in tutti i paesi della costa mediterranea dal nord Africa alla costa turca, nell’alto medioevo il miglio veniva usato come sostituto della carne durante il periodo di restrizioni alimentari religiose come i giorni di magro, verrà poi sostituito da cereali più redditizi nel tardo medioevo, lasciando il miglio per uso animale anche se la tradizione di mangiare miglio non è completamente scomparsa.

Quello che ha sorpreso un po’ nelle ossa dei gladiatori sono stati i bassi valori di azoto, che secondo i ricercatori indica poche proteine animali come carne e latticini, dalle analisi sembra che i gladiatori seguissero una dieta prevalentemente vegetariana simile a quella del resto della popolazione di Efeso è stato più facile trovare tracce di proteine derivanti dal pesce, facile dire che Efeso era sul mare.

Questo dato non dovrebbe sorprendere in quanto il consumo di carne e latticini in grandi quantità è storia moderna, gli animali venivano allevati per il lavoro nei campi, solo chi si dedicava alla pastorizia o alla caccia aveva più facilmente la possibilità di mangiare carne Inoltre, era necessario mangiare velocemente in quanto non c’era la possibilità di conservare il cibo.

Secondo alcune fonti i romani soffrivano di gotta a causa del consumo di troppa carne, in realtà non stiamo parlando di tutti i romani ma delle famiglie nobili romane, le cui abitudini alimentari erano diverse da quelle della gente comune.

È stato possibile notare una differenza tra i gladiatori e gli abitanti di Efeso per quanto riguarda l’assunzione di sali minerali, i secondi ricercatori si trovano in una bevanda di cui esistono diverse citazioni storiche come in Plinio il Vecchio una bevanda a base di cenere usata come rimedio per il dolore. Si dice che fossero le ceneri di piante utilizzate per rafforzare il corpo dopo l’esercizio e per promuovere una migliore guarigione delle ossa.

Sembra secondo i ricercatori che queste ceneri sciolte in acqua portassero anche altri minerali come il calcio e il magnesio, in particolare lo zinco di cui la dieta dei gladiatori doveva essere povera.

Corretto citare altre fonti più che altro letterarie sull’alimentazione, teniamo presente che lo studio è stato fatto a Efeso e non a Roma che secondo le quali ai gladiatori non veniva data carne in quanto di status sociale inferiore, così come orzo e legumi, focacce d’orzo ricche di olio e miele venivano date per dare energia immediata nel momento prossimo della lotta o infusi di fieno greco per sentire meno dolore.

La conclusione dello studio pubblicato su PlosOne indica la concreta possibilità che la dieta dei gladiatori fosse una dieta vegetariana, la minore assunzione presunta di carne e latticini sono compatibili con l’alimentazione della parte di maggio della popolazione di Efeso, interessante quell’apporto di sali minerali segno che l’attività fisica della lotta era valutata come un’attività dispendiosa che necessitava di più sali minerali, un po’ come gli atleti di oggi.