Coloranti alimentari
Coloranti alimentari, uno qualsiasi dei numerosi coloranti, pigmenti, o altri additivi utilizzati per migliorare l’aspetto degli alimenti freschi e trasformati. Gli ingredienti coloranti includono colori naturali, derivati principalmente da fonti vegetali e talvolta chiamati coloranti vegetali; pigmenti inorganici; combinazioni di composti organici e metallici (chiamati laghi); e sostanze sintetiche al catrame di carbone. Vengono aggiunti alle bucce d’arancia e di patate, ai budelli delle salsicce, ai prodotti da forno, alle caramelle, alle bevande gassate, ai dessert di gelatina, alle miscele di bevande in polvere e a molti altri alimenti. Molti di questi additivi sono anche impiegati come coloranti in cosmetici, farmaci e prodotti come dentifricio e collutorio.
Negli Stati Uniti la natura e la purezza dei coloranti usati nella colorazione degli alimenti divenne oggetto di legislazione nel 1906. Nel 1938 fu approvato il Federal Food, Drug, and Cosmetic Act, che dava dei numeri agli additivi coloranti alimentari (ad esempio, l’amaranto fu rinominato FD&C Red No. 2) e richiedeva la certificazione di ogni lotto di coloranti. I coloranti divennero di nuovo al centro della controversia negli anni ’50 perché l’uso eccessivo di alcuni coloranti produceva malattie. Mentre i coloranti naturali, o vegetali, sono generalmente considerati sicuri, i potenziali pericoli dei coloranti artificiali e sintetici continuano ad essere oggetto di controversie. I moderni metodi di test hanno dimostrato gli effetti tossici di alcuni ingredienti coloranti precedentemente considerati innocui. Di conseguenza, molti paesi hanno eliminato queste sostanze dalle loro liste di additivi approvati. Negli Stati Uniti gli emendamenti sugli additivi di colore sono stati approvati nel 1960. Tra i colori che sono stati “delisted”, o non autorizzati, negli Stati Uniti ci sono FD&C Orange No. 1; FD&C Red No. 32; FD&C Yellows No. 1, 2, 3, e 4; FD&C Violet No. 1; e FD&C Reds No. 2 e 4.