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Best David Ruffin Songs: 20 Essential Soul Gems

David Ruffin fu uno dei più grandi cantanti soul di tutti i tempi, anche se il suo successo fu intermittente dopo che fu costretto a lasciare i Temptations nel 1968 – un’umiliazione che non prese alla leggera. Mentre la sua reputazione fu danneggiata dal suo comportamento distruttivo, quando il più giovane dei fratelli Ruffin (suo fratello era la star della Motown Jimmy) apriva la bocca per cantare, la sua brillantezza era inconfondibile. La maggior parte dei suoi più grandi successi possono essere stati fatti con i Tempt, ma non ignorate il maestoso e magico lavoro di David Ruffin a suo nome. Dalle gemme funky alle delizie da discoteca, le migliori canzoni di David Ruffin rivelano un cantante meraviglioso che non ha mai paura di mostrare la vulnerabilità attraverso il suo lavoro – il marchio di un vero cantante soul. Queste 20 gemme ci ricordano quanto fosse brillante David Ruffin.

Ascolta le migliori canzoni di David Ruffin su Spotify, e scorri in basso per le nostre 20 migliori canzoni di David Ruffin.

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Best David Ruffin Songs: 20 Essential Soul Gems

20: My Whole World Ended (The Moment You Left Me)

David ha lanciato la sua carriera post-Temptations con questa emozionante scheggia di Motown del 1969. È grande, appassionata e calda, con la voce che ha reso i Temptations grandi star in una forma individuale superba e desolata. Un successo nella Top 10 degli Stati Uniti, suggeriva che Ruffin avrebbe trovato una carriera solista senza problemi. Ahimè, non sarebbe stato così; David avrebbe impiegato sei anni per eguagliare il suo successo.

19: I Could Never Love Another (After Loving You) (The Temptations)

Un fantastico showcase per David: finché il brano non progredisce, è quasi come una performance solista di Ruffin. Sarebbe stato l’ultimo singolo dei Temptations con la sua voce in primo piano – e, all’altezza del titolo, non si unì mai a un altro gruppo (anche se si riunì ai Temptations nel 1982). Dopo il 1968, le cose non sarebbero più state le stesse sia per il cantante che per questo gruppo Motown veramente amato. “I Could Never Love Another (After Loving You)” segnò un altro finale più scioccante e triste: il suo autore, Rodger Penzabene, si suicidò nel 1967, a soli 23 anni. Questa fu la sua ultima composizione.

18: I’m So Glad I Fell For You

Il secondo album solista di Ruffin, Feelin’ Good (1969), è spesso considerato inferiore al suo debutto, ma ha i suoi momenti, come questa coraggiosa canzone di redenzione alimentata dal gospel – sebbene l’amore che lo ha salvato sembra essere un amore terreno, non celeste. Elevata dalle linee di organo e dal coro di Hal Davis, la performance di Ruffin è avvincente.

17: Smiling Faces Sometimes

David Ruffin aveva molta concorrenza quando si trattava di questa canzone. Il suo co-autore e produttore, Norman Whitfield, l’aveva già resa un successo con The Undisputed Truth; l’ha anche data all’ex gruppo di Ruffin, The Temptations, e i suoi protetti più rock, Rare Earth, ne hanno fatto una versione lunatica con sfumature latine. Ma nessuno l’ha eseguita con tanto cuore come David Ruffin. La sua versione del 1974 è avvincente, dalla sua misteriosa introduzione alla sua fine stanca del mondo. Si nota a malapena che il marchio di fabbrica del groove funky della canzone non è presente: David la vende completamente.

16: I’ve Lost Everything I’ve Ever Loved

Dal primo album solista di David, My Whole World Ended, una bella meraviglia fluttuante della Motown scritta da Johnny Bristol. Fu pubblicato come singolo, ma era forse troppo simile al suo predecessore di successo per segnare. Tutto sommato, un bel disco soul del 1969.

15: Beauty’s Only Skin Deep (The Temptations)

I Temptations non furono il primo gruppo a registrare questa canzone, ma furono quelli che ottennero un successo nel 1966. David interpreta la parte principale… come una bellezza. Vale la pena cercare la versione del fratello Jimmy Ruffin per un confronto: l’arrangiamento dei Temptations è superiore, il suo tintinnante xilofono contrasta nettamente con le esplosioni di ottoni che lo punteggiano.

14: Flower Child

Una psichedelica fioritura soul dall’album di debutto di David – con o i Temptations come supporto vocale, o qualcuno che fa una grande imitazione di loro! La voce principale è favolosa, mentre, da qualche parte in sottofondo, il riff di “One More Heartache” di Marvin Gaye è discretamente riproposto. Questo brano può aver ricevuto pochi consensi, ma è un classico segreto della Motown.

13: (I Know) I’m Losing You (The Temptations)

La capacità di esprimere la disperazione era una qualità che David Ruffin portò ai Temptations, come questa storia d’amore che si inasprisce rende chiaro. Una hit da Top 10 nel 1967, questi due minuti e mezzo di agonia emotiva sono solo una delle molte ragioni per cui i fan del soul considerano i Temptations come uno dei più grandi di tutti i tempi.

12: Your Love Was Worth Waiting For (The Ruffin Brothers)

Nel 1970 David fece squadra con suo fratello Jimmy, famoso per “What Becomes Of The Brokenhearted”, per incidere un album, I Am My Brother’s Keeper, da cui è tratta questa canzone gloriosamente soul e spaziosa. Scritta da Pam Sawyer e Leon Ware, si può sentire qualcosa dell’atmosfera degli album classici di Marvin Gaye dei primi anni ’70 in questa magnifica traccia.

11: Blood Donors Needed (Give All You Can)

Duro groove del 1973: la città diventa violenta dopo il buio. Questa canzone non si tira indietro, e l’album da cui è tratta, David Ruffin, prodotto e scritto in gran parte da Bobby Miller, è molto sottovalutato. David si dimostra totalmente adatto alla situazione funky. Il testo fu adattato dal cantante reggae Jimmy Riley per il singolo roots “Darkness On The City”. Avrebbe dovuto attirare molta più attenzione di così.

10: Ain’t Too Proud To Beg (The Temptations)

Un’altra storia di amore finito male: questa canzone segnò la transizione da Smokey Robinson a Norman Whitfield come produttore dei Temptations. Whitfield mise la canzone in una tonalità più alta di quella con cui Ruffin era a suo agio, costringendo il cantante a raggiungere le note, aiutando a creare la linea vocale supplichevole e lamentosa che si abbinava perfettamente al testo. Genio del soul.

9: Each Day Is A Lifetime

David ha avuto un periodo difficile alla Motown nei primi anni 70; le vendite dei suoi singoli sono crollate e il suo terzo album non è stato pubblicato. Una traccia destinata ad esso era la folgorante “Each Day Is A Lifetime”, che non riuscì a entrare in classifica quando fu pubblicata come singolo nel 1971. Era una splendida fetta di Motown barocca, lunatica e oscura. Le sue sessioni dei primi anni ’70 sarebbero state pubblicate decenni dopo come album David, e valsero l’attesa – poca consolazione per il cantante, che non visse mai per vedere la loro pubblicazione.

8: Since I Lost My Baby (The Temptations)

Un personaggio tristemente castigato affronta questo classico dei Temptations del 1965, scritto da Smokey Robinson e brillantemente articolato da David Ruffin. Tutto era andato storto da quando se n’era andata: Ruffin evocava perfettamente un’anima persa e sola.

7: Heavy Love

Un glorioso prodotto dell’unione tra lo stile fumosamente soul di Ruffin e il maestro produttore Van McCoy, questo thriller del 1975 è perfetto per l’era della disco, ma ha ancora quel tocco di gospel che indugia nel cuore del cantante. Ascoltate il lamento in falsetto che si lascia sfuggire nella dissolvenza: è accorato.

6: I Can’t Stop The Rain

La produttiva collaborazione di David con il produttore-arrangiatore-scrittore Van McCoy lo portò comodamente attraverso gran parte dell’era disco. “I Can’t Stop The Rain” fu un singolo setoso e positivamente elegante nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, ma non negli Stati Uniti. Il suo titolo portava un’eredità dalla hit numero 4 che aveva suonato per i Temptations un decennio prima nel 1967, “I Wish It Would Rain”. Il canto di Ruffin qui è mozzafiato.

5: I Wish It Would Rain (The Temptations)

Ed ecco il classico del 1967 dei Temptations, con David che cerca un ambiente adatto al suo stato d’animo: buio e piovoso. E’ abbastanza per far piangere una nuvola.

4: Rode By The Place (Where We Used To Stay)

Discoteca soul dal 1977 che ha visto anche un brano “moderno” del Northern soul. Scritta da Marv Johnson, che registrò il primo singolo della Motown, “Come To Me”, la canzone possiede una forte vena di realtà, che Ruffin onora con la sua bella voce.

3: A Day In The Life, Of A Working Man

Un altro pezzo grintoso dall’album di David Ruffin. Il cantante evoca le frustrazioni di un colletto blu che soffre problemi nella vita e nell’amore; l’arrangiamento meravigliosamente parsimonioso, con niente aggiunto che sia mera decorazione, lo lascia parlare chiaramente.

2: My Girl (The Temptations)

Smokey Robinson scrisse “My Girl” per i Temptations dopo averli visti esibirsi e capì che David Ruffin era l’arma segreta del gruppo, totalmente sottoutilizzata. Registrata nel 1964, divenne il primo numero 1 dei Temptations l’anno seguente.

1: Walk Away From Love

La prima metà degli anni ’70 fu un periodo di magra per Ruffin: nonostante l’eccellenza dei suoi dischi, il cantante non registrò un singolo successo pop fino al novembre 1975 – mentre i Temptations, il gruppo che non aveva mai voluto lasciare, godeva di una serie di successi. A metà del decennio, comunque, la loro stella stava calando, mentre quella di David aumentava improvvisamente. “Walk Away From Love” cambiò la sua fortuna: questo diamante soul-disco, prodotto da Van McCoy, divenne una Top 10 su entrambe le sponde dell’Atlantico.

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