L’occhio di ciliegia può essere super comune in alcune razze. I segugi sono tra questi, quindi ho un po’ di esperienza in merito.

L’occhio di ciliegia è una debolezza del tessuto che circonda la membrana nittitante (terza palpebra), che le permette di prolassare (che è una parola che non piace a nessuno). I casi estremamente lievi possono andare e venire, ma ogni volta che sono eccitati, spaventati, sconvolti, ecc, si gonfia. Di solito, alla fine arriva al punto in cui è sempre presente, non importa quanto siano rilassati.

Si dovrebbe davvero affrontare con un intervento chirurgico, perché gioca un ruolo importante nelle funzioni corrette dei dotti lacrimali. Ci sono tre tipi di chirurgia. Il metodo della vecchia scuola era quello di tagliare la membrana incriminata, ma da allora è caduto in disgrazia a causa degli alti rischi di complicazioni, incluso l’occhio secco (che richiederebbe una vita intera di colliri per mantenere gli occhi sufficientemente lubrificati). Il secondo è il metodo di ancoraggio, ma anche questo è caduto in disgrazia per i chirurghi optometrici, poiché l’intervento è difficile e ha un alto tasso di recidiva. Il metodo ora preferito è il metodo “envelope/pocket”, che sutura il tessuto prolassato in una “tasca” fatta di tessuto circostante.

Di solito non è un intervento economico. Ma affrontarlo vi eviterà di avere a che fare con le complicazioni che possono derivare dal lasciarlo.

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